Il teatro di strada si impara con il Piccolo nuovo teatro

presentazione scuola circo Rataplan in provinciaDi attori ingessati dietro il leggio ne esistono sempre meno. Per saper gestire il proprio corpo e per fare vero teatro occorre librarsi in aria, camminare con i trampoli, imparare la nobile arte della drammatizzazione.
E’ questo quello che hanno spiegato gli insegnanti della scuola di arti teatrali del “Piccolo nuovo teatro” di Bastia, ieri in Provincia per presentare i nuovi corsi rivolti ai ragazzi dai 6 ai 18 anni.

L’assessore provinciale Donatella Porzi ha salutato i piccoli attori intervenuti all’incontro e ha spiegato: “L’esperienza che si fa nella scuole di recitazione è non solo fondamentale per la nostra formazione, ma permette anche una sana crescita e dona un vero equilibrio psicofisico.

La drammatizzazione è infatti una delle cose più belle che si possa fare, chi di noi non ha impersonato da bambini i vari mestieri, il ruolo di mamma o papa?”. “Allora - ha concluso l’assessore – sono felicissima di avervi qui perché credo fermamente che il cosiddetto tempo libero, per voi bambini, non è mai sprecato, anzi, siamo troppo costretti al giorno d’oggi in ruoli rigidi”.
Questo concetto è stato rafforzato da Giorgia Ceccarelli, presidente della scuola: “Da noi non c’è attività agonistica, abbiamo abbracciato il concetto di bandire tutti i tipi di stress”.
Alessio Papini, un docente, ha poi raccontato che cosa vuol dire per lo sviluppo integrale fare danza aerea e acrobatica e camminare con i trampoli: “Si forma l’equilibrio giocando, si apprendono varie tecniche teatrali, non solo la recitazione.
piccolo nuovo teatro scuola di arti teatrali di stradaTutto questo al ritmo del teatro di strada”. Erano presenti anche gli altri giovani insegnati della scuola del Piccolo Nuovo Teatro: Laura Ugolini e Walter Sumskas.
Infine la pediatra Gabriella Stangoni ha spiegato che al giorno d’oggi dobbiamo tutti reinventarci come genitori e come educatori, visto che la società è radicalmente cambiata: meno tempo libero, famiglie sempre più sole, poco spazio per il gioco libero, meno nonni-sitter.
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