Narni, Corsa all’Anello: ‘Storie di streghe’ Lo spettacolo messo in scena dalla compagnia ‘Piccolo nuovo teatro’ ha conquistato il pubblico

UMBRIA ON 01 mag 2015
Trampoli, fuochi e maschere. Lo spettacolo messo in scena giovedì sera dalla compagnia umbra ‘Piccolo nuovo teatro’ ha stregato il pubblico, ammaliato dalla bravura dei giovani artisti di strada, che nella cornice di piazza dei Priori, hanno dato vita ad uno dei momenti più suggestivi della 47esima edizione della Corsa all’Anello.

piccolo nuovo teatro compagnia teatrale‘Storie di streghe’ Lo spettacolo si ispira ad una storia realmente accaduta nelle campagne umbre, quella di una taumaturga di nome Matteuccia, accusata di stregoneria e condannata al rogo. Da questa vicenda, sulla scena, si sono materializzati giovedì sera, personaggi legati tra loro dalla casualità in cui una strega, nel creare un incantesimo per far innamorare un giovane, ‘gioca’ con i tarocchi dettando così il destino di ciascuno. La strega in realtà non può nulla contra la casualità in cui le carte escono dal mazzo, ed ella stessa sarà infine colpita da un destino che la vuole sconfitta.

compagnia teatrale piccolo nuovo teatroAtmosfere surreali Lo spettacolo interpreta il mistero e lo racconta attraverso immagini e simbologie, dove le scene di grande impatto si susseguono in un ritmo incalzante. Trampoli, fuochi, macchine sceniche hanno reso la produzione del ‘Piccolo nuovo teatro’ di grande impatto ed hanno trasportato il pubblico in atmosfere surreali ed oniriche. In ‘Storie di streghe’, oltre ai trampoli e agli effetti pirotecnici, sono state inserite anche performance di danza aerea, in un contesto visivo che bene si amalgama con un genere di teatro di strada in continua evoluzione.

teatro di strada piccolo nuovo teatroGli artisti hanno voluto dedicare un pensiero all’ente Corsa all’Anello: «Ringraziamo l’ente e la città di Narni per l’accoglienza e la grande professionalità con la quale svolgono una delle manifestazioni più belle. L’atmosfera che riescono a creare è davvero magica e essere stati ospitati da loro ci rende orgogliosi di essere umbri».
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